Liberarsi dalla superstizione




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Perché conoscere la scienza è importante
La scienza è un sistema di conoscenze che comprende una vastità di ambiti incredibilmente ampia. Ovunque siate, e comunque vi muoviate, molto probabilmente sarete circondati da opere compiute attraverso l’utilizzo della scienza. Partendo dalle televisioni, che si sono evolute dal vecchio tubo catodico, al nuovo digitale; arrivando fino alle case, costruite grazie alla scienza delle costruzioni. Per ogni artefatto, e quindi per ogni opera compiuta dall’uomo, c’è una scienza alle sue spalle. Ma tutte queste opere sono solo applicazioni della scienza, non la sua teoria. Voglio dunque partire, sparandovi lì un concetto molto importante, anche se scontato: ogni artefatto, che sia un cellulare o una macchina, deriva dall’utilizzo e dalla modellazione della natura; è solo ed unicamente grazie ad essa che la tecnologia funziona. La tecnologia a nostra disposizione, quindi, non deriva dalla magia di qualche scienziato stregone; bensì dalla modellazione di elementi naturali. Sia per quanto riguarda le strutture, che per i meccanismi: la scocca del vostro cellulare è modellata dalla plastica, che deriva dall’unione di molti composti, che a loro volta derivano da elementi naturali. Mentre il suo meccanismo di ricezione funziona grazie ad una forza presente in natura: l’elettromagnetismo. Tutto questo porta a considerare che affinché i prodotti della scienza siano resi disponibili, bisogna comprendere i meccanismi della natura. Se Maxwell non avesse scoperto l’elettromagnetismo, ora molti di noi si manderebbero i messaggi con i piccioni viaggiatori. Il cellulare, quindi, come tutti gli altri prodotti di cui facciano un uso quotidiano, deriva dalla conoscenza delle cause naturali. In questo libro, dunque, il mio obbiettivo sarà quello di proiettarvi nella comprensione dei meccanismi basilari della natura, affinché possiate comprendere quello che siamo, e capire qualcosa di più sui prodotti dell’uomo. Purtroppo però, la scienza rimane una materia ancora ostica per molte persone; c’è quasi un senso di rifiuto nei confronti di questa materia fantastica. Se ci pensate bene, è molto probabile che la stragrande maggioranza degli scienziati conosca le opere letterarie più importanti, ma è molto meno probabile che i letterati conoscano le scoperte scientifiche di maggiore rilevanza. Se domandate ad un letterato di spiegarvi la Divina Commedia, infatti, probabilmente il suo sapere vi farebbe impallidire; ma se gli ponete una domanda sulla relatività, quasi certamente rimarrebbe a bocca aperta senza spiccicare parola. Altresì, se a qualunque fisico domandaste se conosce la Divina Commedia, non potrebbe rispondervi di no, in quanto altrimenti sarebbe certamente screditato sotto tutti i punti di vista. Ciò fa riflettere sul fatto che qualsiasi uomo di cultura può tranquillamente fare a meno della scienza, mentre dalle materie umanistiche non può prescindere. Tale concetto è sbagliato alla radice, poiché se è vero che conoscere la storia e la letteratura è fondamentale, lo è altrettanto la conoscenza della scienza, in quanto essa è l’insieme di conoscenze che ci permettono di capire il funzionamento di tutto quello che ci circonda. Avere delle basi di cosmologia permette di capire l’origine dell’universo del quale facciamo parte, come avere delle basi di fisica permette di capire il funzionamento della natura. Ad esempio conoscendo l’elettromagnetismo ci possiamo spiegare come funzionano le antenne, i cellulari e tutto il mondo delle comunicazioni di cui ogni giorno ne facciamo esperienza diretta. Oppure conoscere la fisica delle particelle ci può aiutare a comprendere quello di cui siamo fatti e di cui è fatto ogni cosa. La scienza da questo punto di vista non serve solo per la ricerca, ma serve a tutti noi per capire il mondo, per prendere coscienza di quello che siamo e magari per saper rispondere ai nostri figli a tutte le domande che ci pongono. In ultima, ma non meno importante, analisi, la scienza sarà necessaria per formare un futuro di giovani in grado di sviluppare nuove tecnologie che permetteranno l’evoluzione della nostra società.
La verità e la menzogna
Il XXI secolo è il futuro; noi viviamo l’era della tecnologia, delle grandi invenzioni. Parlare di esplorazione spaziale non ci fa più paura: l’uomo è andato sulla Luna, e andrà su Marte. Ogni luogo della Terra ci è reso disponibile con un semplice click, e molti di noi camminano per le strade con un iPhone in tasca; il quale ha una tecnologia che solo qualche anno addietro appariva fantascientifica. La potenza dei micro chip che si trovano dentro i nostri rasoi da barba è la stessa del primo computer della NASA (il quale occupava una intera stanza). Sappiamo moltissimo sull’Universo, e abbiamo fotografato i confini del cosmo. Attraverso microscopi elettronici sveliamo i segreti più profondi della materia, e con la cibernetica ci accingiamo a costruire robot simili all’uomo. Ad ogni evento è stata trovata una risposta, ad ogni cosa un significato. Troppo spesso, però, sentiamo ancora parlare di 2012 o di catastrofi inerenti. Accendendo la televisione si vedono cartomanti, astrologi, persone che si fanno leggere il futuro e chi più ne ha più ne metta. Ogni giornale è addirittura dotato di un oroscopo; topolino è dotato di un oroscopo! Ma che razza di cultura si fanno i nostri figli leggendo l’oroscopo?? Il XXI secolo è dunque l’era delle grandi contraddizioni: da una parte c’è l’uomo razionale che crede nella scienza, dall’altra c’è l’uomo credulone che crede in ogni cosa. Quest’ultimo ciò che non sa spiegarsi lo inventa, o meglio ancora lo cerca nel mondo del paranormale. E qui si sfocia nella totale idiozia, credendo nei fantasmi, nei demoni, negli alieni, frequentando sedute spiritiche, perdendo la testa nei complotti, ecc ecc. Tutto ciò escludendo naturalmente le persone la cui fede è vera, il cui credo non è tiranno, e la cui coscienza è libera da limiti mentali dettati dall’ignoranza. Il mondo non si è ancora “liberato” di Dio, o per meglio dire, l’uomo ha ancora tutti i motivi per continuare a credere. Ma la fede deve essere vera. Infatti non vi è una linea sottile tra follie paranormali, e fede pacata; anzi c’è il mare di mezzo. Dato che credere in Dio non significa credere nella sua opera in questo mondo. Ogni cosa che esiste in questa Terra è perfettamente razionale, dotata di una forte componente oggettiva. Ogni cosa che ha a che fare con il nostro mondo è del nostro mondo, ciò che è dell’altro (se ne esiste un altro), è dell’altro. Non bisogna mescolare le due cose. Tutto quello che l’uomo può fare, è sperare. Dal momento in cui si inizia a credere che nel nostro Universo ci siano degli eventi inspiegabili, che sembrano frutto della magia, si cade in fallo. Il solo fatto di non conoscere la risposta ad un determinato evento non ci giustifica ad inventarcela. Addirittura, credendo ciecamente in qualcosa di palesemente falso, l’uomo, sembra costruirsi una corazza di pregiudizi; nel senso che anche di fronte all’evidenza, colui che crede nel paranormale non accetta la verità. Si crea così una situazione di forte disagio sociale, poiché una persona convinta del falso rischia di danneggiare gli altri, imponendo le sue falsità. Prendete la chiesa. Quando Galileo dimostrò che la Terra non si trovava al centro dell’Universo, egli fu rinchiuso in casa per il resto della sua vita. E questo perché la chiesa non accettava un fatto palese, e che a mio parere non cambia niente nei confronti di Dio. Il problema è che molte persone osservano il mondo con i paraocchi, convinti delle loro ragioni, quando la risposta a tanti eventi risiede nella conoscenza. Quindi la domanda “perché conoscere le materie scientifiche è importante?” ha già trovato risposta. Se formiamo una generazione di persone scientificamente ignoranti, si creerà un tarlo nella società; il progresso potrà andare avanti comunque, ma il sapere del popolo sarà necessario per formare una cultura razionale. Divulgare il sapere scientifico e imparare la scienza, sarà necessario per eliminare quell’ignoranza che porta le persone a rovinarsi per delle stupide boccette “magiche”. Vanna Marchi non avrebbe fatto quel che ha fatto se le persone truffate fossero state scientificamente colte. Le persone, inoltre, non modificherebbero più la loro vita in base all’oroscopo, diventandone schiave. E rituali come il malocchio non sarebbero più eseguiti; ma non perché una stupidata del genere sia dannosa in se per se, ma perché è da li che si parte per cadere in trappole micidiali, come sette o quant’altro. Gli uomini dotati di sapere scientifico non finirebbero a far parte di Scientology, perché saprebbero come analizzare quelle macchinette inutili, che vengono fatte pagare migliaia di dollari. E non ci sarebbero più persone che praticano i suicidi di massa per purificarsi prima del 2012: la famosa data dell’ipotetica fine del mondo. Le persone con sapere scientifico non hanno di questi problemi, essi credono nella razionalità, non nelle menzogne di falsi predicatori. All’uomo è stato elargito il dono dell’intelligenza, per cui il mio augurio è che lo possiate utilizzare il più possibile, perché conoscere è l’unico modo per essere liberi.
Il metodo scientifico
Non credo che nel mondo della scienza esista qualcosa di più fondamentale importanza, del metodo scientifico. Una ipotesi diventa teoria, e successivamente legge, solo dopo che è stata confermata dal metodo scientifico. Niente ha valore, nel mondo della razionalità, se non viene approvato da tale metodo. Ora, come vedrete successivamente, la scienza moderna è fatta anche di molte ipotesi non dimostrabili con il metodo scientifico; ciò non significa che tali congetture siano da scartare a priori. Molte volte, infatti, una ipotesi non può essere dimostrata, in quanto non è fisicamente possibile. Vi faccio un esempio: la teoria del Big Bang non è direttamente dimostrabile; ovvero, non si può tornare a 13,7 miliardi di anni fa e verificare se effettivamente c’è stato un Big Bang, però, tale ipotesi, prende l’appellativo di teoria: allora com’è che funzionano le cose nella scienza, si chiederebbe qualsiasi profano? In realtà l’ipotesi del Big Bang ha talmente tante prove indirette a favore, che pur non essendo direttamente osservabile, si prende l’onore di essere chiamata teoria. In realtà, però, è necessario fare molta attenzione ogni volta che si osservano delle conclusioni che ci appaiono come scientifiche. Molte volte, infatti, alcune persone si approfittano della solidità delle materie scientifiche, per far passare le loro “teorie” come dati di fatto. Mi riferisco principalmente ai guaritori, e a tutti quei lati della medicina che non sono approvati dalla comunità scientifica; ma non solo. Anche a coloro che utilizzano la scienza unita alle loro stravaganti teorie new age, per dimostrare qualcosa di assurdo. Infatti, vi è una grande differenza tra teorie dimostrate da autorevoli scienziati, e supposizioni dettate da truffatori ignoranti. Insomma la linea di confine tra scienza e fantasia è immensa, ma purtroppo coloro che non sono a contatto con la scienza non la comprendono, e si fanno fregare alla prima occasione. Per questo vi dico, è importante conoscere il mondo della scienza: vi si apriranno migliaia di porte che conducono verso la strada della verità, e comprenderete il confine tra razionalità e follia; tra scienza e fantasia. Detto questo, passiamo al metodo scientifico vero e proprio. Fu grazie a questo metodo, fondato da Galileo Galilei, che la fisica diventò scienza vera e propria nel XVII secolo. Il metodo scientifico si articola in cinque fasi: osservazione, ipotesi, conseguenze, verifica, conclusioni. Nella prima fase, l’osservazione, lo scienziato deve saper individuare il problema da chiarire, per poi, nella seconda fase, sviluppare l’ipotesi sulla soluzione. Nella terza fase, lo scienziato, deve valutare le conseguenze dell’ipotesi, che dovranno poi essere verificate con l’esperimento, nella quarta fase. Infine, la quinta ed ultima fase, prevede la descrizione di una regola generale che illustri nella maniera più semplice un’organizzazione tra il problema, l’ipotesi, e il risultato sperimentale. Ecco, questo è il metodo sperimentale; il metodo più razionale per dare risposta ai nostri interrogativi.
La rivoluzione tecnologica
Ormai da due secoli la nostra società è diventata industrializzata, e questo cambiamento ha certamente migliorato lo stile di vita di tutti noi. Purtroppo tante volte capita ancora di sentir dire che sarebbe meglio un mondo senza industrie, ma ci dimentichiamo che senza questa rivoluzione la maggior parte di noi sarebbe analfabeta e le donne sarebbero emarginate dalla società, sottomesse e violentate, senza diritto di replica. Vivremo in condizioni igienico sanitarie scarsissime, la vita media sarebbe di cinquant’anni e metteremo al mondo figli ignoranti destinati ad una vita di sacrifici. Migliaia di menti geniali sarebbero represse nei campi a zappare la terra, senza la possibilità di contribuire al miglioramento del mondo. Ma per fortuna, tutto questo, è stato evitato grazie alla nascita delle industrie, che hanno modificato radicalmente lo stile di vita delle persone e hanno portato benessere. In parte gli inventori hanno sviluppato nuove tecnologie, i proprietari dallo spirito imprenditoriale hanno investito molto su di esse, e i lavoratori hanno iniziato a chiedere più reddito per il loro lavoro. Queste modifiche del mondo del lavoro hanno portato a una diminuzione della mano d’opera e all’aumento della produzione. Pensate che in alcuni paesi industrializzati basta il 2% della popolazione per produrre il cibo per tutti, mentre nel 1800 un contadino poteva sfamare al massimo tre persone.

1 commento:

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