lunedì 30 settembre 2013

Interpretazione a molti mondi: la realtà può essere davvero così assurda?


“Il giardino dei sentieri che si biforcano” di Jorge Luis Borges. Il primo racconto in cui viene espresso il concetto di universi paralleli.


La meccanica quantistica fonda la sua natura sull’indeterminazione. A livello subatomico, infatti, non è possibile conoscere tutti i parametri fondamentali delle particelle, con totale esattezza. È possibile però scendere a compromessi, e misurare, ad esempio, la velocità di una particella, ma così facendo perderemo totalmente d’occhio la sua posizione. Altresì è possibile conoscere abbastanza bene la traiettoria che compirà, ma sarà impossibile definirne la velocità.

Del resto, il mondo dei quanti, è un luogo assai particolare: le onde sono anche particelle, i gatti sono vivi e morti, un semplice sguardo può cambiare il corso degli eventi,  gli effetti possono essere modificati anche se loro tempo è già trascorso, ecc. ecc. Ma di tutte queste assurdità (N.B. alcune proprietà magnetiche dell’elettrone sono state misurate con un livello di approssimazione del decimo grado decimale: quindi per quanto possano sembrare assurdità, a livello subatomico, materia e dell’energia si comportano proprio in questo modo) ce n’è una che le supera tutte: l’interpretazione a molti mondi.

Nei prossimi post verrà affrontato l’argomento della dualità onda-particella, e da allora –i profani di questi temi- potranno iniziare a comprendere meglio il concetto di “interpretazione della meccanica quantistica”. D’altronde, può sembrare assurdo parlare di “interpretazione” riguardo a tematiche scientifiche (nella scienza si ragiona con la matematica e non con le opinioni) ma almeno per quanto riguarda il mondo subatomico, l’assurdità che regna sovrana, necessita di una interpretazione, che, ahimè, ancora non ha trovato univocità nei pareri.

Einstein, tanto per fare un nome “abbastanza” noto, è sempre stato convinto che alla meccanica quantistica mancasse qualcosa (e pensare che ne è stato uno dei fautori!) Egli non poteva accettare che la natura funzionasse attraverso la probabilità. Per il fisico, infatti, la meccanica giusta, era quella oggettiva: ovvero la meccanica secondo cui se lanci una mela ad una certa angolazione con una certa spinta ecc. ecc., la mela cadrà proprio dove deve cadere. Peccato, però, che quando i fisici provarono a fare la stessa cosa con le particelle, i risultati furono di tutt’altro parere: è possibile conoscere solo la probabilità che un evento quantistico si risolva in un determinato modo; la certezza non esiste nel mondo subatomico.

L’interpretazione di Einstein, dunque, era più un rifiuto che un modo di interpretare la MQ. Tuttavia le sue ragioni non erano così banali come può sembrare (voglio dire..stiamo parlando di Einstein!), e nei prossimi post parleremo proprio dell’emozionante sfida a suon di esperimenti mentali che si è tenuta tra il famoso fisico e il suo collega Bohr, durante le loro discussioni su tale meccanica.

Adesso, però, tornando all’interpretazione a molti mondi, il concetto stesso dell’ipotesi è molto semplice: ogni volta che una particella si trova miscelata in una sovrapposizione di stati (ovvero esiste sottoforma di onda di probabilità: una percentuale di questa probabilità dirà che la particella può decadere in un dato momento, mentre un’altra probabilità dirà che non lo farà, e così via), ogni stato si risolve in una diversa realtà. Ovvero: se facessimo passare una particella tra due fessure, e durante il passaggio la particella avesse il 50% di probabilità di passare da una fessura e il 50% di passare da’altra, le condizioni si risolverebbero entrambe. E quindi, detto in parole povere, nascerebbero due mondi distinti, e irraggiungibili l’uno dall’altro.

Questo significa, che se l’interpretazione fosse esatta, ogni fenomeno quantomeccanico si risolverebbe nella nascita di nuovi mondi, in infiniti altri spazi.

Ieri sera avete scelto di rimanere a casa, invece di andare a mangiare una pizza? Bene, nel caso dei molti mondi, da qualche parte esiste un Universo in cui voi avete mangiato quella pizza..

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Prossimi post: nei prossimi paragrafi verranno trattati molti temi riguardati la meccanica quantistica: interpretazione di Copenaghen, il gatto di Schrodinger, la dualità onda-particella, il principio di indeterminazione di Heisenberg , e molti altri. Passeremo anche per la relatività e per molti temi che riguardano l’incertezza scientifica; non perché la scienza sia incerta, io adoro la scienza!, ma perché forse è necessario essere oggettivi, e ammettere anche dal nostro punto di vista, che la ragione non può spiegare proprio tutto..

Ah dimenticavo, parleremo anche del rapporto tra fede e ragione. La fede è un dubbio e la ragione non è certa, quindi che dobbiamo fare: barcollare nel baratro? Forse no…


Video correlati: http://www.youtube.com/watch?v=-Q-acb8ymg0 un video intuitivo per comprendere il concetto al volo!

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